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Nel 1983 nasce la Federazione Italiana Arcieri di Campagna (Fiarc) per sviluppare il tiro di simulazione venatoria con l’intento di conservare e mantenere intatti quei valori ancestrali propri del tiro con l’arco. Oggi esistono molte Compagnie Fiarc che, abbandonata la pratica venatoria, professano il tiro di campagna come salutare attività sportiva simulando appostamenti con l’utilizzo di sagome tridimensionali, su percorsi ben definiti e sicuri, senza però andare a ferire animali e ancor meno i sentimenti umani né offendere l’equilibrio della natura in cui si svolge l’ attività. Percorsi nella natura, bersagli in movimento, bersagli a tempo, morfologia del terreno, giochi di luce nella boscaglia sono gli elementi che fanno del tiro FIARC un’attività sportiva unica nel suo genere. L’arciere non troverà mai un tiro uguale ad un altro e le frecce scoccate sono sempre da distanze diverse e sconosciute; Si parte in squadre formate da sei arcieri di cui uno è il Caposquadra, uno è il Cronometrista e due sono i Marcatori dei punti. La squadra raggiunge la piazzola di tiro assegnata ed a turno ogni componente esegue i suoi tiri, dopodiché si segnano i punteggi e quindi si raggiunge la piazzola di tiro successiva. Quando tutte le squadre hanno completato il giro la gara ha termine. Si articola su quattro tipi di gara, che si differenziano per punteggi, numero di frecce tirate, qualità dei bersagli, distanza dei tiri: Battuta, Percorso,Tracciato e Round 3D.

Anche nella FITARCO (Federazione Italiana Tiro con L’Arco), nata nel 1961, dove per tradizione si tira ai famosi bersagli concentrici, esiste, da pochi anni, una specialità che si svolge lungo percorsi immersi nel verde e che  utilizza come bersagli sagome tridimensionali di animali a dimostrazione del fatto che le due Federazioni si avvicinano sempre di più UNITE DALLA STESSA PASSIONE e gli atleti di entrambe le Società competono indistintamente nelle stesse manifestazioni.